Post

In evidenza

Tramonto in Golem

Immagine
Un manto di foglie secche. E’ la pelliccia che scalda la terra del bosco di faggi e castagni. Soffici , dalle molteplici sfumature , gialle, rosse, marroni, nere. Mi trovo assorto a pensare alle insidie del foliage: sassi, ghiaccio, fango, nascosti sotto lo strato di foglie triturate dai viandanti. Bah!Follie! Salire sul Guglielmo è sempre la cosa giusta da fare. Poca strada in macchina, camminate semplici, o più impegnative, con la possibilìtà di sfruttare molteplici vie per la cima. Bello il viaggio, bello il sentiero, da tutti i versanti di salita, questo massiccio monte bresciano, regala emozioni e curiosità. Sono praticamente salito da tutte le strade e sentieri possibili, ma non mi ero mai divertito a fotografare il Golem al tramonto. Uno di questi week end di novembre l’ho fatto: sono arrivato in cima alle 4.30 con un tramonto spettacolare che infuocava la valle e le cime verso ovest. Discesa rigorosamente al buio con frontale.

Il Trinale (Sentiero n°2 o 902)

Immagine
Sono le 6 di sera, la tiepida luce di un sole tenue si sta spegnendo sulla facciata delle ultime case di Via Trinale a Sant’ Eufemia. Saliamo lenti gli scalini fino all’ imbocco del sentiero, una cane abbia a destra, oltre la siepe , dal giardino di una cascina. Due ragazzi scendono le scale a falcate , guardano il Sunto per tenere i tempi, in qualche secondo ,spariscono dietro l’angolo. Il sole giallo tende al rosso adesso. Le ombre si allungano . Passiamo i pecci, dove il sentiero ormai è ripido e non molla, poi ne usciamo , poi camminiamo tra arbusti e ancora pecci e qualche rovere. Siamo sul Trinale, sentiero numero 2 della Maddalena. In verità adesso è il 902, secondo la nuova segnaletica del parco delle colline di Brescia, ma i nostalgici lo chiamano ancora 2. I più nostalgici lo chiamano Trinale e basta. Un sentiero tosto, ottimo allenamento per gambe e polmoni. Sale , il Trinale, intrepido tra rocce e la vegetazione tipica della Maddala e poi tra alberi e cespugli che san...

ALPI

Immagine
MONTE ROSA MONTE ROSA FORNI TONALE VAL CEDèC TONALE OROBIE CEVEDALE LAVAREDP

Il Monte Maddalena al tempo del Covid

Immagine
Il frastuono delle motoseghe rimbomba nella valletta appena dopo il tunnel che ogni fine settimana attraverso per fare la mia scarpinata. Percorro questo sentiero da un anno, quasi regolarmente ormai: è l'accesso alla montagna a cui calpesto i piedi appena uscito di casa. Conosco ogni sasso, radice e albero di questo tratto di sentiero che è il denominatore comune di quasi tutti i miei allenamenti. Poi,  più su , le cose cambiano, o meglio, l'ambiente è sempre lo stesso, ma tutte le volte che supero il sentiero del tunnel ,la mia curiosità si focalizza su altri mille particolari, anziché solo su dove metto i piedi. Ricordo bene certe rocce, certi alberi dalla forma bizzarra, ricordo  la linea del sentiero , ma non come il primo pezzo, dove cammino chiuso in una piccola valle e salgo come avessi un paraocchi per cavalli. In un anno di pandemia sono cambiate alcune cose. E' cambiata anche la montagna. Passata la Sella , quella conca tra due gobbe che dà il nome al tr...

Cima Gusaur(1420m) , Cima Manga

Immagine
Cima Gusaur e Cima Manga facevano parte fin dall'inizio della Grande Guerra dell' Impero Austro-Ungarico, ma furono conquistate dagli Italiani nei primi giorni del conflitto. Il 24 maggio, da Cadria, il comandante, il colonnello Metello Gianni, segnalò al Comando del Sottosettore delle Giudicarie che non si trovavano traccia, né si sapeva, di lavori realizzati in valle dal nemico, le cui truppe si erano ritirate su posizioni tattiche al di là di Val di Ledro. Nella zona, priva di risorse, con soltanto vecchi, donne e fanciulli, si soffriva la fame. I bersaglieri avanzarono verso Bocca alla Croce, Cima Gusaur e Cadria, disponendosi sulla linea che da Puria va a Dosso da Crus passando per Monte Caplone, Bocca alla Croce e Cima Gusaur. Il giorno seguente raggiunsero il Caplone ed il Tombea. Non trovarono resistenza.

Monte Cingla(1669m)

Immagine
Siamo a Capovalle, raggiungiamo in macchina Moerna e cominciamo a camminare dal cimitero. Cima non banale, la meno "turistica" di questa porzione di territorio prealpino. Aspra montagna con due vette separate e di uguale altezza, una delle quali ospita la croce di vetta sulla sommità.Dopo Bocca Cocca salendo e tutto intorno sono raggiungibili camminamenti della Grande Guerra e postazioni militari.Insieme al Bezplel , il Cingla faceva parte delle retrovie italiane nella Prima Guerra Mondiale. trincea entrata di trincee

Cima Parì (1991m)

Immagine
Era una cima molto importante per gli asutriaci. Fu fortificata e attrezzata con una teleferica che scendeva fino a Malga Grassi. Sono presenti numerose postazioni di artiglieria e contraerea e   resti di baraccamenti. Sulla sommità c'era l'osservatorio con un proiettore che illuminava le cime sottostanti. La cima Parì era collegata lungo il crinale a Cima Scapla. Tutta la cresta era fortificata e ,praticamente ,segata in due parti dalle trincee ,per consentire agli austriaci una difesa su tutta la linea. Postazione d'artiglieria Oggetti ritrovati in una baracca distrutta La Cima tagliata dalla trincea Il lago di Ledro Ordigno trovato in una trincea