Il Trinale (Sentiero n°2 o 902)

Sono le 6 di sera, la tiepida luce di un sole tenue si sta spegnendo sulla facciata delle ultime case di Via Trinale a Sant’ Eufemia. Saliamo lenti gli scalini fino all’ imbocco del sentiero, una cane abbia a destra, oltre la siepe , dal giardino di una cascina. Due ragazzi scendono le scale a falcate , guardano il Sunto per tenere i tempi, in qualche secondo ,spariscono dietro l’angolo. Il sole giallo tende al rosso adesso. Le ombre si allungano . Passiamo i pecci, dove il sentiero ormai è ripido e non molla, poi ne usciamo , poi camminiamo tra arbusti e ancora pecci e qualche rovere. Siamo sul Trinale, sentiero numero 2 della Maddalena. In verità adesso è il 902, secondo la nuova segnaletica del parco delle colline di Brescia, ma i nostalgici lo chiamano ancora 2. I più nostalgici lo chiamano Trinale e basta. Un sentiero tosto, ottimo allenamento per gambe e polmoni. Sale , il Trinale, intrepido tra rocce e la vegetazione tipica della Maddala e poi tra alberi e cespugli che sanno di Macchia mediterranea. Subito dopo le torri , fatte di sassi ammassati e firme, il Trinale spiana. Sempre belli i tramonti dove spiccano il volo parapendio e deltaplani a ridosso di una vasta area pianeggiante erbosa. Da qui imbocchiamo un lungo traverso che taglia la Maddalena fino ai sentieri che salgono da Botticino e Val Carobbio (N°14,N°1). Adesso siamo in cresta e il bivio ci porta su verso l’ultimo strappo prima della fine. Nel piazzale il profumo di salamine del Grillo di confonde con quello delle grigliate delle Cavrelle. E qui è veramente dura decidere.

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