Il Monte Maddalena al tempo del Covid
Il frastuono delle motoseghe rimbomba nella valletta appena dopo il tunnel che
ogni fine settimana attraverso per fare la mia scarpinata. Percorro questo
sentiero da un anno, quasi regolarmente ormai: è l'accesso alla montagna a cui
calpesto i piedi appena uscito di casa. Conosco ogni sasso, radice e albero di
questo tratto di sentiero che è il denominatore comune di quasi tutti i miei
allenamenti. Poi, più su , le cose cambiano, o meglio, l'ambiente è sempre lo
stesso, ma tutte le volte che supero il sentiero del tunnel ,la mia curiosità si
focalizza su altri mille particolari, anziché solo su dove metto i piedi.
Ricordo bene certe rocce, certi alberi dalla forma bizzarra, ricordo la linea
del sentiero , ma non come il primo pezzo, dove cammino chiuso in una piccola
valle e salgo come avessi un paraocchi per cavalli.
In un anno di pandemia sono
cambiate alcune cose. E' cambiata anche la montagna. Passata la Sella , quella
conca tra due gobbe che dà il nome al tratto di monte a forma di sella di
cavallo dove sbuca il sentiero da Caionvico, mi fermo ad osservare la Val
Carobbio. Con la fotocamera zummo sul Trinale. Il serpente di escursionisti che
sale lento e costante fa impressione. Il Trinale, o sentiero numero 2, è uno dei
più lunghi e frequentati. Già prima della pandemia, se chiedevi ad un
escursionista bresciano con quale sentiero saliva in Maddalena , ti rispondeva
col Trinale: "è il più bello", "il più allenante", "il più lungo", "il più
panoramico"...Adesso Il Trinale lo conoscono tutti qua in giro, non solo chi fa
trekking. L'impossibilità di spostarsi a causa delle misure restrittive anti
covid ci ha resi tutti camminatori . Non ti puoi muovere, non si può viaggiare,
andare nel comune limitrofo non è consentito: però si può fare attività e anche
se non si può , la montagna è lì, a due passi dall'uscio di casa. Ed è così che
il Monte Maddalena sta cambiando da qualche mese a questa parte. I sentieri si
stanno moltiplicando, le rocce su cui si cammina sono lisce e quando piove
scivolose come burro, nascono associazioni di camminatori , di giovani che
puliscono i boschi, che ristrutturano sentieri. La montagna dei bresciani attira
orde di camminatori della domenica, gruppi di ciclisti che hanno rispolverato
vecchi rottami pur di muoversi un po', escursionisti improvvisati in vena di
selfie. La Maddalena è la nostra via di fuga dalla prigione rossa del
lockdown. In verità , se torniamo a prima della pandemia, la situazione stava
già prendendo questa piega: il virus ha solo accelerato i tempi. Il fatto è che
questo monte ,è una risorsa incredibile per le svariate attività per cui i
bresciani lo visitano regolarmente. O saltuariamente. E nell'era dei social,
dove le informazione si diffondono alla velocità della luce, tutta la provincia
di Brescia sta scoprendo il potenziale della montagna dei bresciani. Basta un
selfie piazzato bene su facebook, la foto giusta su Instagram, un whataspp in un
paio di gruppi e il gioco è fatto. Un sentiero come il Trinale può diventare un
must dell'escursionismo bresciano. Una via sconosciuta ,come Il sentiero delle 6
Capre , in un anno di restrizioni, ha scalato le classifiche delle bacheche dei
social ed è diventato, in pochi mesi, frequentato come il 14 che è il classico
che sale da Botticino in Maddala.Siamo una provincia sconfinata in movimento
perenne. Soprattutto perché siamo dei gran lavoratori. Ma siamo anche
viaggiatori, sportivi, ci piace curiosare in giro per la provincia e in giro per
il mondo:insomma, non siamo in grado di rimanere a casa. Non è vero che non
abbiamo mai fatto movimento. Il problema è che adesso l'unica possibilità che
abbiamo è fare attività vicino a casa e il Monte Maddalena è l'alternativa
migliore che abbiamo da queste parti.
La Maddalena , dall'alto dei suoi 975 m,
ci osserva arrancare sulle crode in salita. Ma non è l'unica cosa che si vede da
lassù. Le attività outdoor sono molteplici e, nonostante la pandemia,gli sport
continuano a esistere.I biker ,ad esempio, sono l'altro grande pilastro delle
attività outdoor in Maddalena. Tra le restrizioni anti covid infatti non c'è il
divieto di muoversi in bici dalla propria abitazione per fare attività sportiva.
Quindi chi possiede una bici, può spostarsi anche in un altro comune per fare
attività. In questo periodo assurdo i biker si sono dati da fare col ripristino
delle piste da DH (Downhill), la manutenzione di sentieri, nascono nuovi team, i
sentieri e le strade della Maddala sono vivi.
Pensavo di conoscere la montagna
a fondo.Invece sto scoprendo angoli nascosti e sentieri che non avevo mai
percorso. I miei genitori mi portavano a camminare e fare pic nic nei prati.
Non avevo neanche 10 anni.Ricordo gli scivoloni sull'erba, le orticate, le corse
nei boschi, la curiosità che ci guidava su nuovi sentieri quando giocavamo tra
amici. Da allora , la montagna, non ha mai smesso di incuriosirmi. Durante la
scuola media ho iniziato a salire in Maddalena da solo, o con gli amici .
Tornavo da scuola , mangiavo praticamente niente e scappavo nei boschi del monte
a fare casotti, rifugi improvvisati contro bande di "nemici" che tante volte non
esistevano nemmeno. Ci divertivamo così. Sembrava ci fosse un abisso tra la
vita social dei miei genitori e la mia , invece si è fatta più strada tra la mia
generazione e quella di mia figlia che ha 14 anni. Il passaggio dalle medie alle
superiori per me e tanti della mia età è stato fondamentale per carpire il
contatto con il mondo, che per me era contatto con la natura della Maddalena.
Adesso c'è il covid. Gli adolescenti stanno vivendo un momento difficile
,chiusi in casa, sui social, con i cellulari, in dad. Non è colpa loro. Anzi
penso che la stiano superando bene e forse sarebbero rimasti in casa comunque
piuttosto che bazzicare la montagna e la natura. Ma poi le cose cambiano. La
Maddalena attira la curiosità di tutti prima o poi. In poco tempo, anche i
ragazzini che l'anno scorso erano assuefatti alla vita in casa,usciranno a farsi
una bella camminata nei boschi .Il resto lo farà la montagna. Sarà lei a destare
la curiosità nelle menti fresche di giovani matricole dei boschi .La stessa
curiosità ,che in questo anno di covid ,ha spinto me e chissà quanti altri ad
appassionarsi ancora di più ,o per la prima volta, ad una montagna amica e
sempre disponibile ad accoglierci a sentieri aperti.
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