Monte Carone (1621m)
Il Carone faceva parte della linea di difesa italiana durante la Grande Guerra. Il comprensorio fu trasformato in una roccaforte militare con trincee, depositi, postazioni di contraerea e postazioni di artiglieria per contrastare eventuali attacchi austriaci dal Lago di Garda. Tra le postazioni di difesa ,c'era anche un grande faro proiettore in grado di illuminare ,con un fascio potentissimo ,l'avanzata del nemico attraverso i pendii e le rocce. Ancora oggi sono ben visibili resti di baracche, gallerie , bunker e ruderi che facevano parte dell'imponente zona fortificata.
L'accesso alla vetta, avviene salendo la ripida scala di 250 scalini scavata dai nostri alpini nella roccia viva che portava (e conduce tutt'oggi) ai primi ruderi e baraccamenti poco distanti dalla vetta.
Osservando l'imponente panorama dalla cima, si intuisce l'importanza strategica del Carone per il controllo di quel settore delle Alpi di Ledro.
L'accesso alla vetta, avviene salendo la ripida scala di 250 scalini scavata dai nostri alpini nella roccia viva che portava (e conduce tutt'oggi) ai primi ruderi e baraccamenti poco distanti dalla vetta.
Osservando l'imponente panorama dalla cima, si intuisce l'importanza strategica del Carone per il controllo di quel settore delle Alpi di Ledro.
La stupenda croce di vetta, costruita dagli Alpini di Molina di Ledro utilizzando filo spinato e gli elmetti dei due eserciti contendenti |
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