Pizzo Badile Camnuno (2435m)
La salita del Pizzo
Badile Camuno (2435m) è stata un’avventura. Un percorso divertente e vario. Con
tratti attrezzati ,sentieri su creste,
in alcuni tratti di difficoltà alpinistica anche se di 1° grado.
Si parte dalla stupenda conca del Volano, dal rifugio De
Marie.
Attraversiamo prati e boschi per iniziare a trovare sempre più rocce e
meno alberi. Le nuvole , la nebbia, ci avvolgono quanto prima, il tempo di fa
da soleggiato a grigio e nel giro di pochi minuti non si vede più niente
attorno.
Panorami spezzati. Strapiombi resi
innocui dalle nuvole . Ci alziamo sempre di più, visibilità qualche
metro, più di una volta chiamo Fabio per capire se mi segue, lui risponde
sempre in fretta, è poco dietro. Arriviamo al bivacco della Fàsa.
Una casetta
di legno incastrata tra due guglie oltre i 2000 m . Sembra surreale, avvolto
dalle nuvole, arroccato tra le due pietre a punta sembra voler essere più in alto in cerca di qualche raggio di sole. C’è
vento e il tempo promette male. Facciamo qualche fotografia e ripartiamo
percorrendo ancora una cresta e poi un lungo traverso calpestando un sentiero
stretto ed esposto a non so quanti metri di precipizio.
Non riusciamo mai a
capire dove siamo rispetto al tratto finale del Pizzo, quello attrezzato con
cavo fisso. Scavalchiamo prima destra , poi a sinistra la cresta, progredendo
sempre su traversi tra rocce e prati e qualche larice aggrappato con le radice
più ai massi che alla terra.
Ci siamo. Siamo sotto il Badile. Ci imbraghiamo, caschetti ,
guanti e via. Incredibilmente il tempo regge. Finchè c’è nebbia sarà
così-penso. La ferrata è semplice, il cavo è utile, ma talvolta è talmente
lasco che preferiamo usare le roccette .
Comunque si sale bene, in fretta. Siamo ansiosi di arrivare in vetta. E dopo
1200 m di dislivello siamo finalmente alla croce di vetta. La roccia calcarea
della cima è particolarmente bella. Ancora non vediamo niente intorno, camminiamo
ancora per cercare un punto dove fermarci a mangiare un boccone. Sembra che si
stia aprendo un varco tra la nebbia e ad un certo punto vediamo una enorme lama
rocciosa davanti a noi e poi un’altra e sul fondo l’Adamello.
Io e Fabio ci
gasiamo e capiamo che ne è valsa la pena anche solo per vivere quel momento. La nebbia si schianta
contro le dorsali rocciose e bloccata ci permette di intravedere un panorama
incredibile di vette, guglie, campanili. Rimane così per 5 minuti e poi tutto
il sipario nebbioso si chiude e ripiombiamo nel grigiore. Però che sensazione .
5 minuti assurdi. Inizia a piovere. La famigerata nebbia in realtà sono nuvole
ed hanno deciso di alleggerirsi di un po’ di acqua. Piove ghiaccio.
Iniziamo la discesa. Pioggia, vento e freddo ci portano fino
1000 m più sotto. Si scivola parecchio, la calata con il cavo attrezzato è da
fare prestando molta attenzione agli appoggi e restando ben saldi con le mani
sul cavo.
Arriviamo al Volano con le ginocchia malconce. Esce il sole…
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