Frerone (2673m)
Il Frerone innevato sembra un trono bianco sullo sfondo
della Valfredda.
Abbiamo beccato la giornata migliore per salire:sole, nuvole
sparse e temperatura ideale,né troppo caldo né troppo freddo.
La neve si vedeva da lontano solo sul Frerone. Ormai la
stagione primaverile è alla fine ed il caldo di questi ultimi giorni l’ha
sciolta quasi tutta a valle. Ma il Frerone è là, bianco e spavaldo col suo
mantello bianco ancora addosso. E noi siamo andati a vederlo da vicino.
Abbiamo capito di lì a poco durante la salita che la traccia
non esisteva più e ci siamo trovati a sbagliare parecchie volte il sentiero e
ad allungare la strada. Uno sci alpinista ci ha accompagnati finchè i suoi sci
non scorrevano sicuri nella neve un po’ più consistente. L’abbiamo ritrovato nella
scodella del frur che scendeva scivolando come su una lama di neve ,aveva il
sorriso di chi ha visto ancora una volta la vetta .
La vetta era a 100m di dislivello quando ci siamo salutati ed
io e Fabio li abbiamo percorsi godendoci
lo spettacolo intorno fin sopra la lunga e stretta cresta del Frerone.
Il Blumone, alle nostre spalle , sembrava chiamarci per
farsi fotografare. Ci siamo fermati sulla cresta per fotografare e fare qualche
video.
Mi è sembrato di essere sul tetto del mondo, la sensazione è
proprio quella di essere più alti di tante cime che , se pur più quotate in
altezza , da lì, mi sembravano
inferiori. Eravamo su uno dei tanti tetti del mondo diciamo.
Il sole intanto aveva lasciato più spazio alle nuvole e
vista l’ora era meglio scendere. Indossati i ramponi siamo scesi seguendo prima
la dorsale a nord della cresta e poi giù dritti verso la valle.
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