Ferrata Nasego
Aspettavamo un giorno di sole da tempo.Ci siamo svegliati con la speranza di non sentire la solita pioggia di questi tempi cadere e per una volta c'è andata bene,anzi di lusso.Giornata limpida, cielo azzurrissimo e fin dai primi passi sul sentiero per l'attacco alla ferrata ci siamo resi conto che sarebbe stata una giornata calda, quasi estiva.
Mi è sembrato di essere catapultato in un mondo parallelo per tutto il tempo di percorrenza della ferrata. Ho sentito il calore dei sassi e della roccia e anche il suo odore. Quell'odore di pietra che ha assorbito il calore dal sole.
Prudo e Fabio camminavano davanti a me con passi polverosi. Pochi minuti dopo il parcheggio si trova un ghiaione che ci introduce all'attacco.
Subito verticale ,ma leggermente appoggiata, la ferrata continua a testare le nostre forze fino alla fine.
Molto bello e vario il paesaggio, tra boschetti, spigoli rocciosi e sentierini rocciosi ed erbosi.
A metà ci siamo trovati di fronte ad uno spuntone alto 20 m circa. Attrezzato con cavo e alcuni chiodi.Ci siamo buttati tra due pareti e salendo in totale verticalità; lo spigolo formava un diedro a seconda di come uno lo affrontava.
Qui grande prova del Prudo che, con la clavicola dolorante, ha tenuto duro e si è fatto la ferrata fino in fondo senza poi faticare nemmeno tanto.
Proseguendo con cautela visti gli strapiombi e visto il percorso in cresta ad un certo punto arriviamo sotto la vetta.La croce è lì a 1435 m.
Gli ultimi sforzi e siamo su.
Libro di vetta, una sbirciatina al panorama e una cinquantina di fotografie e via verso il rifugio Nasego.
Al Rifugio ci aspettano un buon caffè e una fettazza di torta fatta in casa,qualche panino e un tocco di formaggio.
Anche questa è andata.Giornata da ricordare.
Speriamo sabato non piova...
Mi è sembrato di essere catapultato in un mondo parallelo per tutto il tempo di percorrenza della ferrata. Ho sentito il calore dei sassi e della roccia e anche il suo odore. Quell'odore di pietra che ha assorbito il calore dal sole.
Prudo e Fabio camminavano davanti a me con passi polverosi. Pochi minuti dopo il parcheggio si trova un ghiaione che ci introduce all'attacco.
Subito verticale ,ma leggermente appoggiata, la ferrata continua a testare le nostre forze fino alla fine.
Molto bello e vario il paesaggio, tra boschetti, spigoli rocciosi e sentierini rocciosi ed erbosi.
A metà ci siamo trovati di fronte ad uno spuntone alto 20 m circa. Attrezzato con cavo e alcuni chiodi.Ci siamo buttati tra due pareti e salendo in totale verticalità; lo spigolo formava un diedro a seconda di come uno lo affrontava.
Qui grande prova del Prudo che, con la clavicola dolorante, ha tenuto duro e si è fatto la ferrata fino in fondo senza poi faticare nemmeno tanto.
Proseguendo con cautela visti gli strapiombi e visto il percorso in cresta ad un certo punto arriviamo sotto la vetta.La croce è lì a 1435 m.
Gli ultimi sforzi e siamo su.
Libro di vetta, una sbirciatina al panorama e una cinquantina di fotografie e via verso il rifugio Nasego.
Al Rifugio ci aspettano un buon caffè e una fettazza di torta fatta in casa,qualche panino e un tocco di formaggio.
Anche questa è andata.Giornata da ricordare.
Speriamo sabato non piova...
Commenti
Posta un commento